Descrizione
Nei pressi della partenza degli impianti di risalita di Colle Vareno, è possibile parcheggiare. Appena iniziato il sentiero che è di fronte al parcheggio, incontriamo un laghetto. Dopo averlo superato si prosegue per poi svoltare a sinistra, seguendo la segnaletica che indica Castello Orsetto. Proseguendo sul sentiero incontriamo delle indicazioni sulle “Foreste di Lombardia” e della “Val di Scalve”. Dopo circa 700 m. dalla partenza, raggiungiamo sulla sinistra del percorso, un’area da pic-nic. Lungo il percorso sono presenti cartelli didattici sugli animali presenti nella foresta. Il Cervo. Il Tasso. È presente un totem che informa sull’itinerario geologico presente sul percorso. Proseguendo nel percorso incontriamo una zona con panchina per ammirare, comodamente seduti, il panorama della valle. Quasi al termine del percorso ci compare sulla destra una santella in legno. Arriviamo alla sella di Castello Orseto (1278 m.) dopo circa 45’ dalla partenza. Su Castello Orseto si narra la leggenda delle “Bacche rosse”. Nelle “Leggende della Val Camonica e Val di Scalve” di Giorgio Baioni, si legge che un terribile orso scampato ad una battuta di caccia, seminava terrore e sterminava le greggi della zona. Gli alpigiani non osavano affrontarlo ed erano inutili trappole e lacci che gli venivano tesi. Solo un giovane più coraggioso decise di sfidarlo e, armato di scure, si arrampicò sulla rupe dove l’orso trovava rifugio. Avvenne però che il giovane non fece mai più ritorno e di lui non si seppe più nulla. Mentre gli amici, sconcertati, erano riuniti nella baita di Val Fada, uno scoiattolo dal pelo bianco fece irruzione nella baita e cominciò a parlare: “Amici, disse, io sono l’anima di colui che non fece più ritorno”, ebbene, sappiate che c’è una sola maniera per far morire l’orso. Preparate una ciotola piena di latte di capra rossa, mista a radici di genziana secca e sangue di falco. Lasciatela ai piedi della rupe dell’orso in una notte di luna morta, dopo che tutti i campanili abbiano suonato l’Ave Maria. Guai a voi se vi sbaglierete e se farete ciò prima del tempo”. I pastori fecero tutto nel modo raccomandato, uno di loro portò la tazza con lo strano miscuglio e la depositò nel posto stabilito. Il giorno dopo ritornarono sul posto credendo di trovarvi l’orso morto, ma non ne videro neppure le tracce. Videro solo che, nel punto dove era stata depositata la ciotola, era spuntato un cespuglio di bacche rosse, il sorbo selvatico. L’orso non fu più avvistato, ma la rupe, attorno alla quale crescono numerosi sorbi, è ancora indicata col nome di “Castel Orseto”, cioè Castello dell’Orso e poco lontano c’è la baita dal tetto rosso: la baita di “Castel Orsetto”. Dopo la lettura di questa leggenda, riprendiamo il cammino verso il parcheggio di Colle Vareno, ripercorrendo il percorso dell’andata.
Posizione
Piazzale degli impianti di Colle Vareno, Angolo terme
45,901261° N, 10,103987° E
24020 Castione della Presolana BG
Italia