La nostra storia
La storia 1: la storia dell'alpinismo a Oltre il Colle, storia che da senso ad una
Sottosezione del C.A.I. nel paese, parte da lontano, come è logico che sia in una
località di montagna che ha vissuto da sempre dei frutti che questa ha elargito.
Ma le prime notizie ufficiali sono relativamente recenti. Ciò si deve addebitare forse
alla cultura montana, più rivolta al lato pratico della vita ed alla modestia piuttosto
che all'autostima ed all'autocelebrazione.
La prima nota che si scopre, ricercando nella storia
della Sezione del C.A.I. di Bergamo, è l'esistenza di
una Guida Alpina, tale Luigi Manenti, iscritta nel
libro delle Guide Alpine bergamasche fin dal 1890.
Purtroppo non esiste altro sulla figura di questo
uomo di montagna che questa semplice nota, che
ritorna anche negli elenchi diffusi successivamente.
Le notizie più consistenti sono molto più recenti,
nonostante tante di esse siano affidate ormai alla
memoria orale, tramandate da parenti o dai pochi
superstiti di un epoca nemmeno tanto lontana.
E' il 1964 e la Sezione di Bergamo invita i suoi iscritti residenti in zone montane
a formare squadre di Soccorso Alpino locali perchè questo compito che
l'Associazione si è data per Statuto sia efficace e tempestivo.
E a Oltre il Colle (inteso come territorio comunale, perchè la sede era sita a Zambla
Alta) nasce una delle prime "Sottostazioni del Soccorso" della Sezione di Bergamo
per l'iniziativa di Amadio Cavagnis. Come recita l'Annuario 1964:"Nelle nostre valli
sono state costituite, sotto la guida ed il controllo del nostro Consigliere Santino
Calegari, tre Sottostazioni di Soccorso: a Clusone per la zona Presolana-Val Canale;
a Zambla per la zona Alben-Arera, ed a Lizzola per la zona Alta Val Seriana. Le prime
due quest'anno sono già entrate in funzione con due interventi, uno in Presolana e
l'altro alla Cima di Grem, Entrambi risolti felicemente".
Il passo successivo alla fondazione di questa benemerita struttura del C.A.I. ha portato
i Soci a dotarsi di una loro Associazione in loco. Anche questo fatto rivela il carattere
pratico della nostra gente: prima nasce l'esigenza funzionale legata ad un problema
reale e solo in seguito si ha la sua strutturazione: la creazione, in questo caso, della
Sottosezione.
Nel 1967 muore il "promotore della squadra del Corpo di Soccorso Alpino di Zambla-
Oltre il Colle e Capo della stessa", Amadio Cavagnis.
L'atto ufficiale di richiesta di fondazione della Sottosezione si apre in data 9.11.73 con
la richiesta formale del C.A.I. di Bergamo alla Sede Centrale per l'autorizzazione a
fondare la Sottosezione. La Sezione C.A.I. di Bergamo aveva a suo tempo già
autorizzato in Consiglio la proposta. Nella seduta del 01.12.73 la sede Centrale
deliberava la fondazione della Sottosezione. I firmatari della proposta erano una
cinquantina di persone che quindi a tutti gli effetti erano iscitti al C.A.I. di Bergamo.
Per qualche mese si è stabilito un andirivieni da Bergamo per chiarire tutti i lati
burocratici della tenuta dei registri degli iscritti e delle altre formalità dovute.
Fatto molto importante che va ricordato è la salita alla vetta dell'Everest dell'oltre-
collese Epis Virginio, nello stesso anno il 7 maggio.
La Sezione C.A.I. di Bergamo, inoltre, fondata il 14 Aprile 1873 celebrava il suo
centenario.
07maggio 1973 - Innamorati-Epis - Il giorno dell'inaugurazione
De Benedetti sull'Everest
- Copia della lettera di richiesta alla Sezione"A.Locatelli"di fondare la Sottosezione
I seguenti Soci del C.A.I. iscritti presso la Sezione di Bergamo
si trovano d'accordo nel formare a Oltre il Colle,già sede di una
stazione di Soccorso Alpino, una Sezione staccata di quella di
Bergamo.Qualora la domanda venisse accolta,detti Soci si
impegnano ad avviarla nel migliore dei modi.
1 Sergio Fezzoli | 19 Giacomo Dentella | 37 Giovanni don Plebani |
2 Luigi Cortinovis | 20 Agostino Carminati | 38 Gino Tiraboschi |
3 M.Angela Cortinovis | 21 Sergio Sua | 39 Simona Cavalieri |
4 Gherardo Parravicini | 22 Eugenio Colombo | 40 Cristiana Rizzini |
5 Giovanni Ceroni | 23 Fausto Colombo | 41 Luigi Epis |
6 Ugo Carrara | 24 Claudia Maurizio | 42 P.Giorgio Palazzi |
7 Ulisse Maurizio | 25 Silvano Ceroni | 43 Serena Pesenti Gritti |
8 Adolfo Maurizio | 26 Tarcisio Ceroni | 44 Giacomina Tiraboschi |
9 Gigliola Maurizio | 27 Riccardo Tiraboschi | 45 Eugenio Palazzi |
10 Enzo Tiraboschi | 28 Alessandro Cortinovis | 46 G.Pietro Cavalli |
11 Enrico Vallomini | 29 Consuelo Bonaldi | 47 Giuseppina Cavalli |
12 Maurizio Bertolazzi | 30 Emanuela Bonaldi | 48 Maurizio Cavalli |
13 Sofania Scolari | 31 Mario Biondi | 49 Federico Cavalli |
14 Adolfo Rizzi | 32 Andrea Biondi | 50 Giorgio Cavalli |
15 Luigi Carrara | 33 Roberto Meli | 51 Antonio Biroli |
16 Ettore Scolari | 34 Paolo Ispano | 52 Maura Panzeri |
17 Luigi Ballerini | 35 M.Luisa Barzaghi | |
18 Albino Carrara | 36 Francesco Biroli |
TESTIMONIANZE:I miei anni nel C.A.I.
La storia del C.A.I.a Oltre il Colle è iniziata cosi:
Eravamo nei primi anni sessanta. Io,Ugo Carrara,Franco Ceroni, Mario (Moro) Maurizio
Bertolazzi ed alcuni altri, tutti con in comune una grande passione per la montagna.
Avevamo vent'anni,tra noi c'era una grande amicizia e non passava domenica in cui
non si facesse una passeggiata in montagna.
Nel 1963 a Zambla Alta fu costruita la prima stazione del Soccorso Alpino,con a capo
Cavagnis Amadio.
Di questa squadra,se ben ricordo,facevano parte,oltre al Capostazione,Fezzoli Sergio,
Parravicini Gerardo, Carrara Ugo e Rizzi Adolfo. La costituzione di questa squadra fu
senz'altro il "trampolino di lancio" che dette il via a questa avventura.
Io ero affascinato dall'idea di poter fare del bene a persone in difficoltà e,nello stesso
tempo,di poter coltivare la mia passione per la montagna.
Tornato dal servizio di leva nel 1965,mi iscrissi alla Sezione di Bergamo del C.A.I. per
essere pronto, in caso di bisogno e,se ne fossi stato all'altezza,ad entrare nella
squadra di soccorso. Per poter entrare,però,dovetti aspettare fino al 1967.
Una volta entrato, poi, con Ugo ed altri ci rendemmo conto che per fare questa attività
non eravamo sufficientemente preparati. Frequentammo,quindi,i corsi di roccia,che a
quei tempi erano organizzati dalla Sezione di Bergamo, e durante i quali Ugo ed altri si
distinsero per le loro grandi qualità di arrampicatori.
Quello che più ci colpì fu il modo con il quale fummo trattati dai dirigenti ed istruttori di
questi corsi:eravamo considerati loro pari e ciò a noi,ragazzi di montagna timidi e
schivi, ci mise a nostro agio.
Alcuni anni dopo,al nostro gruppo,si aggregò un giovane studente: Bonaldi Consuelo,
il quale,dotato di un notevole senso organizzativo ed essendo in contatto spesso con i
dirigenti del C.A.I.di Bergamo avendo frequentato anche egli i corsi di roccia,ci
propose di fondare la Sottosezione del C.A.I.di Oltre il Colle.
Noi in un primo momento restammo un pò dubbiosi perchè eravamo consapevoli che
questo avrebbe comportato per noi un impegno notevole.
Dopo un pò, però, ci convincemmo a cominciare.
Intanto,nel gruppo,erano entrate alcune persone residenti in Val del Riso,fra i quali
Carobbio Alessandro,Epis Luigi ed altri.
Certo,tra noi c'era una grande amicizia e si stava insieme volentieri.
L'anno seguente la costituzione di questa società si decise di costruire il Bivacco.
Questo impegno fece emergere le qualità di queste persone.
Prima di tutto l'essere fedeli all'impegno assunto:infatti questa costruzione comportò
l'onere di portare a spalla parte dei materiali.
Ciò comportava grandi fatiche che,però,erano compensate dallo stare insieme per
tutta la giornata a lavorare,ma anche a ridere e scherzare amichevolmente.
Questo impegno durò due anni con una pausa durante i mesi invernali.
Il bello di questa esperienza per me fu il fatto che ogni domenica a lavorare con noi
(sette o otto persone fisse)si aggregavano altre persone,le quali,senza avere
con noi alcun legame,ci davano una mano stando con noi, lavorando anche per
l'intera domenica dimostrando una grande amicizia.
In quegli anni,oltre alla costruzione del Bivacco c'erano da portare avanti anche
le altre attività,come la squadra del Soccorso Alpino.
Mentre sto scrivendo mi vengono in mente tante operazioni di soccorso alle quali ho
partecipato. Le operazioni di ricerca il più delle volte si risolvevano in un pò di
delusione perchè il disperso arrivava da solo,oppure erano falsi allarmi. Quando,però,
si doveva soccorrere qualcuno ferito oppure in difficoltà e tutto si risolveva per il
meglio con il salvataggio dell'infortunato,la gioia dei partecipanti a queste operazioni
era indescrivibile e ciò contribuiva a legare ancora di più il gruppo.
Alla fine di questa chiacchierata voglio dire ai giovani che spesso non sanno come
occupare il loro tempo che,se dovessi tornare indietro,il tempo che ho dedicato alla
montagna, nelle sue varie forme, senz'altro lo rivivrei allo stesso modo.
In montagna da tanti amici ho imparato a vivere, dall'essere puntuali la mattina presto
quando si partiva per le escursioni,a credere in tanti valori che,a quanto pare,non sono
più di moda, come il rispetto per gli altri e per i morti.
A questo proposito voglio raccontare un fatto:eravamo circa a metà degli anni
settanta,verso Natale,al Passo Cà S.Marco era caduta una valanga ed un uomo era
rimasto sepolto. Per alcuni giorni erano state fatte ricerche senza esito.
La domenica fu fatto un grande raduno perchè si potesse sondare una vasta
superficie ed arrivare al ritrovamento del disperso.
Si cominciò la mattina presto e si sondò fino a mezzogiorno senza alcun esito.
Mentre si mangiava nel Rifugio alcuni soccorritori rimasti fuori a fare gli ultimi tentativi,
trovarono il corpo a non più di cento metri dal Rifugio sotto mezzo metro di neve.
Avvisati uscimmo tutti ad aiutare a tirar fuori l'uomo.
Dopo aver ultimato il recupero si tornò a finire il nostro pasto.
Notai,però,che qualcuno era rimasto vicino alla salma.
Io mi avvicinai a questa persona e le chiesi se aveva mangiato.Questi mi rispose di no,
perchè non se la sentiva di lasciare quell'uomo da solo e voleva fargli compagnia.
Per me fu una grande lezione.
Cortinovis Lorenzo ( Luigi )
in alto da sin.
Carrara Ugo
Scanabessi Battista
Maurizio Ulisse
Cortinovis Lorenzo
Bonaldi Consuelo
Carrara Ivano
in basso da sin.
Ceroni Ermes
Scolari Sofania
Carobbio Alessandro
Epis Maurizio
Pizzamiglio Vincenzo
foto scattata nel 1981/82
La storia 2: Le riserve che avevamo avanzato per la Sottosezione
di Oltre il Colle,sono state rapidamente fugate dalla vitalità e volontà dei soci , già alle
prese con le prime difficoltà burocratiche per la realizzazione di un loro piccoli progetto.
"(dalla relazione del Consiglio della Sezione di Bergamo. Annuario 1974).
Alla fine del 1974 appare il primo resoconto ufficiale della Sottosezione con tutte le
attività svolte:manifestazioni culturali (proiezioni e serata con i Ragni di Lecco),gite,
fiaccolata,la Marciadura,segnalazione sentieri,la costruzione del bivacco
(che con l'arrivo del gelo presentava già tutti i muri esterni) e le attività alpinistiche dei soci.
Alla fine dell'anno la manifestazione della Sezione di Bg "Natale Alpino" si tiene a
Oltre il Colle,con la motivazione piuttosto immodesta"quasi per consolarli un poco
"(delle difficoltà di cui si riferisce sopra,passo tratto dall,annuario 1974 della Sezione),
offrendo ai bambini del Comune dolciumi e giocattoli in una cornice festosa ed una
cordiale accoglienza.
Il Consiglio direttivo era cosi composto;
Presidente:Bonaldi Consuelo,
Segretaria:Maurizio Claudia,
Consiglieri: Carrara Ugo,Ballerini Luigi,Cortinovis Lorenzo,
Fezzoli Sergio, Scolari Ettore,Vallomini Enrico.Soci iscritti: Ordinari n° 70 Aggregati n° 15
In questi anni,quindi,la Sottosezione è impegnata non solo in un "piccolo progetto",
quale doveva intendersi la costruzione del Bivacco Nembrini,che tanto piccolo non
era, considerato il tempo e le persone impiegate,ma in tante altre attività che specie
in quegli anni sono state espressione di grande vitalità della Sottosezione.
Per tutto l'anno 75 e 76 si ripropongono le attività del sodalizio e come fatto importante
è il completamento della costruzione del bivacco Nembrini,in ricordo della guida
alpina Carlo Nembrini, deceduto nel novembre 1973 sulle Ande,la cui inaugurazione
ufficiale è datata 28 agosto 1976.
Inoltre in questi anni la sottosezione opera per dotarsi di una rete di sentieri in zona,
il tempo richiesto dai lavori del bivacco ritarda la conclusione di questa attività,
Da segnalare la partecipazione di due nostri soci, Consuelo Bonaldi e Luigi Epis,
alla spedizione sociale della sezione nelle Ande Peruviane con la conquista
di ben sei vette.
Alla fine dell'anno la sottosezione si iscrive ad un torneo di calcio tra le sottosezioni
di Bergamo. Purtroppo da noi i campioni non abbondavano,quindi ....la clasifica finale
ne ha risentito. Il settembre 1976 all'attenzione del consiglio giunge la lettera dei
parroci che denunciano la assoluta assenza della regolamentazione della circolazione
dei mezzi fuoristrada su tutto il comune e la scarsa attenzione ai problemi ecologici-
attenzione che nel consiglio era sorta già durante l'anno per favorire un aumento
del senso civico di chi si reca in montagna;chiedono alla sottosezione e alla Pro-Loco
di definire una regola.
Argomento che spesso verrà dibattuto in consiglio sottosezionale e quà e là lascia
tracce scritte con plurime sollecitazioni alla Amministrazione.
Si apre cosi con il Comune un filo diretto che permetterà anche di creare l'occasione
di avanzare la proposta nel 79 di ristrutturare la vecchia funivia per creare la sede
attuale. Nel 1977 viene rieletto presidente della sottosezione Bonaldi Consuelo " fino
alla partenza per il servizio militare".
Notizie come queste si commentano da sole circa la disponibilità dei soci di quel
periodo a favore dell'associazione. Si inizia a pensare ad una sede propria per il
sodalizio. La sede inizialmente era ospite nel locale degli alpini in via Perletti,e poi
in affitto presso il sig. Tiraboschi Samuele in piazza Tiraboschi.
Si instaura un filo diretto con gli appassionati di motocros della zona per ovviare al
problema che questa attività sportiva solleva,specie per la loro percorrenza dei sentieri.
In tutti questi anni i lavori al bivaco sono continuati. Nel 1978si ha la costruzione di
un bacino per l'acqua. Si ha inoltre la partecipazione di un nostro socio ad una
spedizione del C.A.I. di Bergamo all'Apu-Salcantay, vetta peruviana.
Sempre in tema di spedizioni extra europee nel 1979 tre nostri soci, Bonaldi Consuelo,
Carobbio Alesandro ed Epis Luigi partecipano alla spedizione Trisul 79.
La locale squadra del Soccorso Alpino si dota del primo di una serie di cani da valanga.
Inaugurazione sede
TESTIMONIANZE:Dalla Sottostazione del Soccorso ad oggi
Quest'anno(1998)la nostra Sottosezione del C.A.I.di Oltre il Colle festeggia
l 25.mo di fondazione.
La nostra partenza,però,è avvenuta molto prima,negli anni sessanta,quando avevamo
già persone tesserate al C.A.I.di Bergamo.
Nel 1964 venne fondata la sottostazione del "Soccorso Alpino", una delle prime a
sorgere nella Bergamasca, con le consorelle di Clusone e di Valbondione/Lizzola.
La nascita e fondazione di queste sezioni staccate dalla sede di Bergamo si dimostrò
sin dall'inizio di grande utilità, relativamente alla tempestività degli interventi essendo
gli addeti già presenti in zona ed al tempo stesso molto qualificati per questo tipo di
necessità.
Negli anni a seguire si cominciò a nutrire il desiderio di avere una nostra Sottosezione
del C.A.I. Con la firma di ben cinquantadue (52) soci chiedemmo l'autonomia che ci
venne concessa dalla Sede Centrale con delibera del 1.12.1973.
Da questa data venne sancita la costituzione della "Sottosezione di Oltre il Colle"
e si è sempre continuato a lavorare alacremente per il raggiungimento degli obbiettivi
previsti. Dalla piccola stanza in affitto sita in Piazza Tiraboschi si è arrivati alla
realizzazione della nostra sede nei locali dell'ex funivia, concessi gentilmente in uso
dall'Amministrazione Comunale.
Un'altra opera di grande impegno fu la costruzione del "Bivacco Nembrini"
(ora Baita Nembrini, ndr), ubicato sotto lo spigolo Bonatti in Alben.
Questi lavori necessitarono per la loro realizazione di moltissime giornate lavorative,
svolte gratuitamente da tanti nostri Soci.
Un ricordo particolare di quando si andava a lavorare riguarda un intervento a fine
Ottobre quando avevamo fatto portare ai muli il cemento lassù in alto per gettare la
soletta di copertura.
Ai primi di novembre una fase di maltempo giunta improvvisamente causò una
nevicata di ampie proporzioni. Ben 50 centimetri di neve al Passo della Crocetta,
e al Bivacco, dove stavamo lavorando, oltre un metro, ma la soletta andava gettata
altrimenti addio cemento. Saliti, perciò, una domenica mattina all'alba, tutti carichi di
materiale da costruzione con pezzi di ferro ed attrezzi vari, appena superato il Colle
Brassamonti, nella zona dove nel 1972 fu travolto da una slavina morendo il monzese
Ugo Banfi (la cui salma fu poi da noi stessi recuperata), si staccò dall'infido canale
un'altra slavina che fortunatamente non ci investì.
Dovevamo fare il lavoro per il quale eravamo saliti fin lassù, perciò appena finito di
gettare la soletta, coprimmo il tutto con la segatura e con dei grossi teli.
Mi ricordo che faceva molto freddo e che l'acqua che gocciolava dall'armatura formava
tanti piccoli candelotti di ghiaccio.
Per amalgamare il calcestruzzo quel giorno, oltre all'acqua che avevamo preparato nei
bidoni, due dei nostri continuavano a portarne altra con il "basol" dalla pozza
che c'è sul sentiero per il bivacco.
Un ringraziamento va al Presidente ed ai Consiglieri di Sottosezione, sempre attivi:
gli stessi si recano nelle scuole per far conoscere la montagna ai ragazzi, aiutandosi
con diapositive e filmati e facendo svolgere attività alpinistica giovanile; organizzando
d'inverno la Gara Sociale di sci nordico per Soci e simpatizzanti, d'estate l'intervento di
segnaletica dei sentieri oltre alla fiaccolata al monte Alben a ferragosto, sempre molto
sentita e presenziata dai nostri Soci.
Il fiore all'occhiello della nostra Sottosezione è da sempre la squadra del Soccorso
Alpino, apprezzata per lo spirito di sacrificio ed il vero senso altruistico di tutti i
componenti.
Pur non avendo mai avuto grandi tradizioni alpinistiche in zona, negli archivi della
Sezione del C.A.I. di Bergamo si fa notare una Guida Alpina, tale Manenti Luigi di
Oltre il Colle, che però nessuno di noi ricorda.
Abbiamo ora Virginio Epis, reso famoso per la salita all'Everest con la spedizione
Monzino e per la grande attività alpinistica svolta, formatosi alpinisticamente alla
Scuola Militare Alpina d'Aosta.
Ora anche a Oltre il Colle ci sono due Guide Alpine: Nadia Tiraboschi e Pierangelo
Maurizio, soci del C.A.I. locale e membri della nostra squadra di soccorso alpino,
perciò qualcosa è stato seminato ed ora se ne vedono i frutti.
Vorrei ricordare il primo fondatore e Capostazione del Soccorso Alpino locale:
AMADIO CAVAGNIS.
Fezzoli Sergio
armato della ex-stazione eseguito con demolitore pneumatico),nel mese di maggio del 1981,eravamo già insediati nei nuovi locali che verranno inaugurati il 13 giugno 1981.Da segnalare, purtroppo , all'inizio di quest'anno la disgrazia del Pukajirka, dove la spedizione "Val di Scalve 81" perde tre suoi componenti: Italo Maj, Livio Piantoni, Nani Tagliaferri. Nel 1982 si fa più incisivo il problema dell'alpinismo giovanile e si ha approcio diretto con le scuole, grazie anche alla rappresentanza nel nostro sodalizio delle maestre.
L'iniziativa si amplierà l'anno successivo con un vero corso di avvicinamento alla
montagna con la colonia di Zambla Alta. Questa decisione di avvicinarsi ai giovani era presa anche per il fatto che si notava una scarsa partecipazione dei giovani e non alle nostre iniziative. Nel 1983 gli amici del soccorso della squadra di Oltre il Colle iniziano ad avere riconoscimenti sui nostri quotidiani per il loro lavoro (cinofili). Ma nello stesso anno si registra per la prima volta dei danni alla struttura del bivacco e il problema della custodia ci torturerà più anni.
Sempre nello stesso anno si nota una maggiore sensibilizzazione al rispetto
ambientale e si passa dalla pulizia delle vette delle montagne alla pulizia delle
strade boschive. Nel 1984 con l'assegnazione da parte di Bergamo dei numeri per i sentieri della nostra zona nasce la questione della numerazione del periplo dell'Arera con la variante alpinistica,il tutto si trascinerà per 18 mesi.
Nel 1986 alla conclusione del periplo si aprirà quello più grosso dell'opposizione al
passaggio della 6 giorni internazionale sul sentiero dei fiori all'Alpe Arera,che causa
una forte discussione tra la popolazione ed anche all'interno della sottosezione con
la conseguente defezione di diversi soci,anche tra quelli impegnati attivamente nel
consiglio direttivo e nella squadra del soccorso alpino,circa l'annoso ma fondamentale problema della conciliazione della salvaguardia della montagna e lo sviluppo delturismo locale. Pochi mesi dopo dovremo discutere anche della iniziativa dell'ANA di Zambla di porre delle bandiere italiane sulle nostre vette.
Si registra,inoltre,la disputa con i cacciatori circa la manutenzione del sentiero
attrezzato con catene che porta alla cima dell'Arera.
Il 1987 vede la nascita del gruppo Flora Alpina Bergamasca che ha il sostegno anche della sottosezione, ma anche la morte del caro amico Ugo Carrara dopo dolorosa malattia. Nasce, primo gruppo in bergamasca,dalla sensibilità di alcuni nostri appartenenti al soccorso alpino la sezione cinofila.
Nel 1988 nasce la cartina "Zona 5" dei sentieri della sezione di Bergamo cui noi contribuiamo con la segnalazione dei sentieri 501 (P.so Crocetta-Bivacco Nembrini) e 502 (Pian della Palla-Bivacco Nembrini). Nel contempo si apre a livello provinciale la discussione circa il Parco delle Orobie i cui echi giungeranno a più riprese e con più o meno intensità nella nostra sede e nei nostri Consigli.
La sotosezione provvede , inoltre, a lavori di consolidamento della croce centenaria
posta sulla cima di Oltre il Colle dell'Alben, la cui stabilità è stata minata da un fulmine e del bivacco con l'impermeabilizzazione dei locali, problema, questo, cui abbiamo dovuto provvedere a più riprese in questi anni.
Il 1989 si apre con la nostra adesione alla spedizione extraeuropea della Val Brembana ideata dalla sottosezione di Zogno al m.te Chogolisa ( mt 7665 ). Sempre a livello vallare,muove i primi passi la "Scuola Orobica" di alpinismo e sci alpinismo, promossa dalle sottosezioni: Valle Brembana, Valle Imagna, Villa d'Almè e Oltre il Colle ( Zogno ) si unirà in un secondo tempo.
A livello Sezionale si registra il primo raduno intersezionale tenutosi ai Campelli di
Schilpario, una delle esperienze promosse dalla Sezione per incontrare tutti i suoi
Soci,specie quelli dislocati nelle sottosezioni, ormai in gran numero con un bacino
di Soci invidiabile. A livello locale si riaprono discussioni interne circa il progetto di potenziamento degli impianti sciistici del comprensorio del M.te Arera, discussioni che si protrarranno fino alla decisione assembleare di quell'anno circa la risoluzione
da adottare. L'inizio del 1990 vede la Sottosezione alle prese con gli strascichi della questione Arera con le dimissioni del Presidente e di un Consigliere.
Quell'anno vede la Sottosezione proporre alla Sezione di Bergamo l'inserimento nella carta dei sentieri sezionale del sentiero della Val Parina, con partenza da Zorzone fino allo sbocco in Val Brembana.
Solo dopo vari anni si riuscirà ad ottenere questo, per ritardi di varia natura. Al bivacco si procede all'opera di richiodatura delle numerose vie d'arrampicata con i materiali proposto dalle nuove tecniche del free climbing.
Nello stesso anno siamo chiamati in causa da nostri soci per vigilare su di una opera in odore di speculazione nel territorio di Cornalba sulla mulattiera che sale verso i pascoli dell'Alben.
La storia 3: Il 1980 vede fervere il consiglio alle prese con il problema nuova
sede; dopo vari sondaggi, si intraprende a vagliare la possibilità di ristrutturare
la ex-stazione della funivia di Oltre il Colle di proprietà del comune, il quale da il suo
benestare. Ad agosto 1980,superate alcune ordinarie difficoltà, si otterrà l'approvazione
Dopo un grande lavoro (uno su tutti: lo sbriciolamento del contrappeso in cemento
armato della ex-stazione eseguito con demolitore pneumatico),nel mese di maggio
del 1981,eravamo già insediati nei nuovi locali che verranno inaugurati il 13 giugno 1981.
Da segnalare, purtroppo , all'inizio di quest'anno la disgrazia del Pukajirka, dove la
spedizione "Val di Scalve 81" perde tre suoi componenti:
Italo Maj, Livio Piantoni, Nani Tagliaferri.
con le scuole, grazie anche alla rappresentanza nel nostro sodalizio delle maestre.
L'iniziativa si amplierà l'anno successivo con un vero corso di avvicinamento alla
montagna con la colonia di Zambla Alta.
Questa decisione di avvicinarsi ai giovani era presa anche per il fatto che si notava una
scarsa partecipazione dei giovani e non alle nostre iniziative.
Nel 1983 gli amici del soccorso della squadra di Oltre il Colle iniziano ad avere
riconoscimenti sui nostri quotidiani per il loro lavoro (cinofili).
Ma nello stesso anno si registra per la prima volta dei danni alla struttura del bivacco
e il problema della custodia ci torturerà più anni.
Sempre nello stesso anno si nota una maggiore sensibilizzazione al rispetto
ambientale e si passa dalla pulizia delle vette delle montagne alla pulizia delle
strade boschive.
Nel 1984 con l'assegnazione da parte di Bergamo dei numeri per i sentieri della nostra
zona nasce la questione della numerazione del periplo dell'Arera con la variante
alpinistica,il tutto si trascinerà per 18 mesi.
Nel 1986 alla conclusione del periplo si aprirà quello più grosso dell'opposizione al
passaggio della 6 giorni internazionale sul sentiero dei fiori all'Alpe Arera,che causa
una forte discussione tra la popolazione ed anche all'interno della sottosezione con
la conseguente defezione di diversi soci,anche tra quelli impegnati attivamente nel
consiglio direttivo e nella squadra del soccorso alpino,circa l'annoso ma fondamentale
problema della conciliazione della salvaguardia della montagna e lo sviluppo del
turismo locale.
Pochi mesi dopo dovremo discutere anche della iniziativa dell'ANA di Zambla di porre
delle bandiere italiane sulle nostre vette.
Si registra,inoltre,la disputa con i cacciatori circa la manutenzione del sentiero
attrezzato con catene che porta alla cima dell'Arera.
Il 1987 vede la nascita del gruppo Flora Alpina Bergamasca che ha il sostegno anche
della sottosezione, ma anche la morte del caro amico Ugo Carrara dopo dolorosa
malattia. Nasce, primo gruppo in bergamasca,dalla sensibilità di alcuni nostri
appartenenti al soccorso alpino la sezione cinofila.
Nel 1988 nasce la cartina "Zona 5" dei sentieri della sezione di Bergamo cui noi contri-
buiamo con la segnalazione dei sentieri 501 (P.so Crocetta-Bivacco Nembrini) e 502
(Pian della Palla-Bivacco Nembrini). Nel contempo si apre a livello provinciale la
discussione circa il Parco delle Orobie i cui echi giungeranno a più riprese e con più
o meno intensità nella nostra sede e nei nostri Consigli.
La sotosezione provvede , inoltre, a lavori di consolidamento della croce centenaria
posta sulla cima di Oltre il Colle dell'Alben, la cui stabilità è stata minata da un fulmine,
e del bivacco con l'impermeabilizzazione dei locali, problema, questo, cui abbiamo
dovuto provvedere a più riprese in questi anni.
Il 1989 si apre con la nostra adesione alla spedizione extraeuropea della Val Brembana
ideata dalla sottosezione di Zogno al m.te Chogolisa ( mt 7665 ). Sempre a livello
vallare,muove i primi passi la "Scuola Orobica" di alpinismo e sci alpinismo, promossa
dalle sottosezioni: Valle Brembana, Valle Imagna, Villa d'Almè e Oltre il Colle ( Zogno )
si unirà in un secondo tempo.
A livello Sezionale si registra il primo raduno intersezionale tenutosi ai Campelli di
Schilpario, una delle esperienze promosse dalla Sezione per incontrare tutti i suoi
Soci,specie quelli dislocati nelle sottosezioni, ormai in gran numero con un bacino
di Soci invidiabile.
A livello locale si riaprono discussioni interne circa il progetto di potenziamento
degli impianti sciistici del comprensorio del M.te Arera, discussioni che si
protrarranno fino alla decisione assembleare di quell'anno circa la risoluzione
da adottare.
L'inizio del 1990 vede la Sottosezione alle prese con gli strascichi della questione
Arera con le dimissioni del Presidente e di un Consigliere.
Quell'anno vede la Sottosezione proporre alla Sezione di Bergamo l'inserimento nella
carta dei sentieri sezionale del sentiero della Val Parina, con partenza da Zorzone fino
allo sbocco in Val Brembana.
Solo dopo vari anni si riuscirà ad ottenere questo, per ritardi di varia natura. Al bivacco
si procede all'opera di richiodatura delle numerose vie d'arrampicata con i materiali
proposto dalle nuove tecniche del free climbing.
Nello stesso anno siamo chiamati in causa da nostri soci per vigilare su di una opera in
odore di speculazione nel territorio di Cornalba sulla mulattiera che sale verso i pascoli
dell'Alben.
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Maurizio Sergio e Maurizio Clelia Tiraboschi Gino e Carobbio Alessandro
il gio rno dell'inaugurazione "esercitazione di soccorso"
Testimonianze: La gente del bivacco.
Nell'anno 1971 mi iscrissi al corso di roccia del C.A.I. di Bergamo.
Non entro nel merito delle motivazioni che mi portarono a questo, non fa parte di
di quanto vorrei raccontare in questo scritto per la celebrazione della
sottosezione di Oltre il Colle.
Quell'anno,però,fu il successivo alla partecipazione al corso di alpinismo da parte
di solida gente di Oltre il Colle:l'Ugo Carrara, il Franco Ceroni, il Luigi Carrara,il
Sofania Scolari, l'Enzo Tiraboschi e non me ne si voglia se ne ho dimenticato
qualcuno. Fattostà che i grandi nomi dell'alpinismo di Bergamo che allora erano
gli istruttori del corso cominciarono a torturarmi con i paragoni alla gente di Oltre
il Colle, identificati come i più capaci, i più seri, i più infaticabili... i più meritevoli
montanari.
Per me la montagna era troppo personale e tutta da scoprire ed era goiocoforza
trovare un riferimento stabile, solido nel tempo.
Questa "solida"gente di Oltre il Colle io la conoscevo da sempre ed il mio freguentare
la montagna con loro diventò un'abitudine.
Potrebbe uscirne un romanzo il trascrivere le battute emerse nelle giornate trascorse
con loro, non c'era domenica che non fosse spesa insieme e a quei nomi se ne
aggiunsero altri: Il Sandro della Sculera, l'Ettore di Zorzone, il Luigi della Foppa.
Era il 1973 quando nacque l'idea della Sottosezione:lo spirito del gruppo era quello
di sempre: sospettoso all'inizio ma energico quando la "cosa"si doveva fare.
Per tutti noi fare una Sottosezione voleva dire:timore di non saperla gestire di non
avere iniziative e tempo per portare a compimento un programma (è rimasta segnata
nel tempo la sentenza del Luigi Cortinovis"dei frà" "l'an chel ve en meterà sò quater
ass"quale testimonianza della precarietà).
Cosi il programma della nascitura Sottosezione presentato al Consiglio della Sezione
di Bergamo nell'ottobre del 1974 prevedeva una serie di iniziative che avrebbero
dovuto tenere impegnato i Soci aderenti alla Sottosezione a tempo pieno per più anni.
Fra le varie iniziative c'era la costruzione del bivacco in Alben,luogo per eccellenza
della montagna di Oltre il Colle e santuario dell'arrampicata su roccia.
Il bivacco, in realtà,nell'intendimento dei Soci pionieri della Sottosezione, doveva
essere l'elemento cementante di un gruppo che stava cercando di trovare una sua
stabilità. La storia della costruzione è corredata di mille aneddoti vissuti con notevole
semplicità:il terreno su cui doveva sorgere non doveva comportare l'esborso di soldi,
cosi,grazie alle amicizie e alle aderenze del Sandro e dei suoi soci della Val del Riso,
il terreno venne affitttato ad un prezzo simbolico per 20 anni ed uno dei proprietari del
fondo, tale Zanni Luigi, divenne poi uno dei più assidui e simpatici freguentatori della
vita del bivacco.
Mancava, poi, la parvenza di ufficialità dell'opera:il progetto.
Si prestò per questo il geometra Andrea Bonomi, cultore delle tradizioni locali ed
attento sostenitore di ogno inziativa che portasse vitalità al paese di Oltre il Colle.
Anche se mai visitò l'area dove poi sorse il bivacco, fu cosi bravo nell'intendere le
descrizioni a lui fatte da tutti noi che stese un progetto completo in ogni parte.
La fase dei lavori pratici merita una descrizione attenta.
Dall'inizio mi presi la briga di descrivere gli interventi effettuati durante le giornate
lavorative e ne usci un libro colmo di note e di commenti.
Ma certe date e certi passi sono piacevoli da ricordare in quanto tutta la comunità ed i
Soci di Oltre il Colle erano direttamente o indirettamente coinvolti.
Il 31-08-74 è il giorno del primo viaggio con i muli per il trasporto del cemento e dei
materiali (frantoio a scoppio per la produzione della ghiaia compreso).
Il prezzo e le trattative per il lavoro dei muli erano condotti con l'aiuto e la mediazione
di tutti. Ricordo il "barba"Tommaso Tiraboschi di Zambla impegnato nel difendere
la nostra causa ed il Luigi "caaler" disponibile ad accettare quanto gli si proponeva.
Il 15 settembre si scopre che il motore del frantoio è fuso, ma questi primi contrattempi
sono prontamente risolti dal Sandro.
Il 22 settembre è la giornata della bonifica della parete sopra il bivacco:quel giorno,
all'arrivo alla Corna Brassamonti per i consueti lavori, trovammo parte del muro iniziato
distrutto da una scarica di sassi.
L'opera di "disgaggio"fu condotta in maniera esemplare dall'Ugo,dal Franco Ceroni e
dal Sandro,calatisi dalla cima della Corna con corde ed attrezzatura alpinistica varia.
Il 6 ottobre è l'intaglio della prima finestra con la bottiglia "contenente tutti i nomi dei
promotori e lavoratori murata nello spigolo Nord Est del muro.
Nel diario scrivevo delle preoccupazioni di riuscire a gettare la soletta di copertura
prima che nevicasse e in ogni domenica che passava c'era il timore di non arrivare
in tempo.
Ma, nonostante la nevicata del 13 ottobre ed il freddo che ci faceva trovare l'acqua
gelata nei bidoni, il lungo fine settimana dei Santi del 1974 ha visto 12 Soci della
Sottosezione impegnati a passare secchi di calcestruzzo per la gettata del tetto.
Il bivacco era "esternamente"pronto.
L'inverno ci ha visto discutere non poco all'interno del Consiglio sulla programma-
zione delle opere interne,sulla gestione futura del fabbricato.
Non si erano mai visti consigli della Sottosezione cosi interessati ed affollati.
Intanto si era deciso che il bivacco si sarebbe dedicato a Carlo Nembrini,maestro di
montagna per tutti noi.
L'estate 1975 passò velocemente per il completamento dell'interno, la stufa gettata,
l'isolamento interno, l'imperlinatura del dormitorio, la posa dei serramenti.
Si pensò anche alla realizzazione di un bacino di raccolta dell'acqua, localizato a
100 metri a sud del bivacco.
Il giorno dell'inaugurazione è proprio una festa della Sottosezione e della Comunità.
Il tempo non ci ha dato una mano quel 28 Agosto 1976, ma tutto si è svolto con
entusiasmo, contentezza e la convinzione di aver fatto qalcosa che permettesse
di restare uniti.
Da quel periodo ne è passato del tempo ed anche il bivacco Nembrini ha vissuto
i cambiamenti imposti dal tempo.
La sua attualità ed il suo messaggio rimangono comunque costanti e penso di
interpretare il desiderio dei Soci della Sottosezione nell'incitare le nuove generazioni
a non trascurare questo patrimonio, non solo materiale, ma sopratutto, sociale e di
amicizia.
Nelle ultime stagioni si è visto l'area del nostro bivacco freguentata da arrampicatori
"moderni";la Corna Brassamonti,dopo Bonatti e gli altri grandi degli anni '50, è
tornata a essere un tempio di arrampicata.
Penso sia il miglior auspicio per una buona continuazione.
La sottosezione di Oltre il Colle ne riparlerà, con orgoglio, festeggiando e ricordando
non i 25 ma i 50 anni di spendida attività
Bonaldi Consuelo
La storia 4: Nel 1991si ha una frammentazione delle attività,con uno scadimento
delle proposte del Consiglio,pur valide,ed iniziative poco supportate e sorrette dai
Soci isolati. Si ha per questo, da parte del Consiglio la scelta di puntare sulle attività
legate all'alpinismo giovanile e di proporre iniziative culturali ( la mostra fotonaturalis-
tica a Serina ) o ecologiche, mentre, per esempio, un gruppo di Soci e volontari,in
modo isolato, operano per la concimazione del Pian della Palla, ridotto a un ghiaione
dalle opere eseguite dal Genio Civile in loco.
Solo i lavori di rifacimento dell'isolamento e dell'imperlinatura del bivacco vede un
ricompattarsi del gruppo.
Questa situazione viene evidenziata nell'Assemblea di quell'anno,dove si conviene
sulla necessità di proporsi con spirito rinnovativo, lanciando proposte partendo dalle
possibilità esistenti.
Il 1992 vede il Consiglio adoperarsi sulle indicazioni dell'Assemblea dello scorso anno,
puntando l'attività sulle direttrici che in passato avevano dato buoni responsi e rinno-
vando il nostro impegno su quanto, invece,era venuto a scadere.
Si ha, quindi, un notevole impegno per l'alpinismo giovanile ( Concorso e gita nelle
scuole di Oneta, Oltre il Colle e Serina ) la proposta di serate culturali e mostre.
Il 1993 vede proseguire questo impegno sulla falsariga dello scorso anno.
In quest'anno cade il 120°di fondazione della Sezione di Bergamo, cui contribuiamo ai
festeggiamenti salendo su alcune delle 120 cime delle Alpi Orobie su cui la Sezione ha
voluto essere presente nello stesso giorno per ricordare questo avvenimento.
A livello locale si devono purtroppo registrare vandalismi al bivacco,cosa che alimen-
terà una lunga querelle su chi può usufruire di questa struttura e se è giusto lasciarne
le chiavi per l'accesso a disposizione.
Nel 1994 la Sottosezione, oltre all'impegno culturale e quello,in quest'anno massiccio,
di sensibilizzazione nelle scuole site nel territorio di nostra competenza, si muove in
molteplici attività pratiche che vedono l'impegno nella manutenzione di diversi sentieri
e di ulteriori lavori al bivacco.
1995:La sezione di Bergamo riconosce la necessità di intraprendere una revisione del
proprio statuto per eliminare le sperequazioni presenti tra i diritti riconosciuti ai soci
delle Sottosezioni. Nasce, cosi, con la partecipazione dei rappresentanti delle
Sottosezioni, "il Comitato dei Saggi".
A livello locale si segnalano la visita alla Sottosezione del Past President della Sezione,
Germano Fretti, i primi contatti con i rappresentanti della Commissione Sentieri della
Sezione per avviare i lavori per il ripristino del sentiero della Val Parina per una sua
introduzione nella cartografia C.A.I.
Fiore all'occhiello di quest'anno è la scalata operata dalle nostre future guide,Maurizio
Pierangelo e Tiraboschi Nadia, al Fitz Roy, oltre alla scalata dei vulcani ecuadoregni di
Scolari Mario.
L'inizio del 1996 vede Maurizio Pierangelo e Tiraboschi Nadia conquistare il Cerro
Torre, sito in Patagonia, in prosimità del Fitz Roy.
La Sottosezione,frattanto, continua il suo impegno di sensibilizzazione nelle scuole
locali,invitando gli alunni a passare una giornata scolastica particolare, al rif. Gherardi,
oltre alle ormai consuete iniziative che portano il C.A.I. tra i banchi di scuola.
Da evidenziare l'importante opera che ha visto la sistemazione del sentiero che da
Zorzone porta ai piani di Scalvino,sentiero che, in tal modo, è stato inserito nelle sentie-
ristica della Sezione, che ha assorbito per vari mesi l'attività del consiglio.
A seguito dei vandalismi ricorrenti al bivacco, il Consiglio ritiene, anche in base al
parere espresso nell'assemblea ordinaria del 1996 di dover restringere i vincoli del
precedente regolamento dello stesso:Il bivacco è accessibile solo ai Soci e diventa,
pertanto Baita Nembrini, ponendosi nella categoria "Capanne"prevista da una legge
regionale.
Inoltre, il Consiglio,oltre alle ormai normali attività da organizzare, inizia a pensare
all'organizzazione delle manifestazioni per il venticinquesimo di fondazione.
La presente storia è tratta dallo stampato che la Sottosezione ha predisposto
in occasione del 25° di fondazione, la cui presentazione termina cosi:
Chissà se, alla fine della lettura di questo breve libricino potrete sentirvi felici di dire
"Anch'io c'ero".
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