Sentiero 272: Sentiero dei Roccoli (Baite di Mezzeno)

    In breve
    Difficoltà
    Esposizione
    Varie
    Periodo consigliato
    Tempi
    Andata
    5:00
    Ritorno
    4:30

    Questo percorso merita di essere segnalato per gli ampi panorami, per l'esposizione solatia che lo rende percorribile spesso anche nella stagione invernale e per i particolari ambienti naturali. Rocciosi tratti selvaggi si alternano ad affascinanti e misteriose boscaglie di mughi, a dolci praterie di alta quota. Le rocce sono un campionario del più bel verrucano lombardo che si possa osservare; le pareti emergenti dalla vegetazione (abeti, larici, mughi, betulle, sorbi) riportano atmosfere di alta quota a portata di comodo sentiero. Lungo il percorso nella fascia tra i 1800 e i 1900 m i numerosi roccoli, tradizionali strutture per la caccia, costituiscono pregevoli opere di architettura popolare, esempio di manufatti perfettamente integrati nell'ambiente naturale. Sono i segni di una cultura alpina che, in questo ambito, ha raggiunto il suo massimo sviluppo quantitativo e qualitativo nel XIX secolo. Importanti per l'economia locale del tempo, ricchi di sapere e capacità, questi manufatti si ritrovano ora in una realtà troppo modificata e si avviano alla scomparsa. Giusto e auspicabile mantenerne il ricordo e le testimonianza nell'iconografia e nella letteratura. Il percorso inizia a Baresi, frazione Bonetti, sale al bacino ENEL e quindi al Roccolo del Giüstì (in corso di restauro) in località Cima Baresi (30 min). Per comodo sentiero o seguendo il crinale si passa per il Roccolo di Tonète (rudere). Mantenendosi sul crinale, con una veloce deviazione di 5' (bivio segnalato) si può raggiungere la vicina Porta delle Cornacchie (misteriosi massi megalitici e spettacolare panorama). Tornati al bivio, si scende poi al seicentesco Roccolo Piacezzi, poi Paladini Orgneri, ora restaurato - lapide in latino del 1848 (20 min). Il sentiero continua per raggiungere la Madonnina del Vendulo posta al passo omonimo e prosegue poi per la bella frazione di Fraggio - in questo tratto sorgono alcuni antichi capanni (20 min). Poco prima della Baita Cornelli si prende il sentiero a sinistra che sale ripido al Füslì - quota 1508, ruderi di capanno e bella vista a picco sulla Baita Cornelli e Capovalle. Il sentiero prosegue su facili roccette, tocca una piccola sorgente e riprende a salire verso nord costeggiando un roccione che sta a sinistra per poi raggiungere il colletto a quota 1736 (bella vista su Roncobello e Baresi). Da esso si procede verso il Roccolo del Corno (1814 m - 1,30 h) in ardita posizione sullo spartiacque tra la Valsecca e la Valle di Fondra. Ci si dirige ora verso est dove si trova l'ancora attivo Roccolo della Fontana (1866 m) - acqua - e, a breve, il Roccolo del Meschino (o dei Larici, 1899 m), pure esso ancora attivo. Si continua la traversata in direzione est incontrando dapprima una deviazione per la Cima Mencucca e, più oltre, l'indicazione per il bivacco Tre Pizzi. Infine, proprio sulla costa che scende dai Tre Pizzi, si passa presso il Roccolo del Veroppio per poi arrivare alla "Pozza" e alla Baita di Campo (1879 m) nella bella prateria a balcone sulla conca di Mezzeno, con ampio panorama sul Pizzo Arera e sul gruppo del M. Menna (1,30 h). Poco sotto la baita si trova il Roccolo di Campo (1817 m), ancora attivo. Continuando invece verso est, al termine della prateria si oltrepassa il Roccolo del Tino e si scende a incrociare il sentiero 215 per i Laghi Gemelli raggiungendo, infine, il parcheggio di Mezzeno (1593 m).

    Dislivelli
    Salita
    ca. 1080 m
    Discesa
    ca. 135 m
    Quote
    Quota massima
    circa 1930 m s.l.m.
    Quota minima
    circa 920 m s.l.m.
    Distanze
    Lunghezza
    circa 7100 metri
    Profilo altimetrico
    41 foto disponibili per questo contenuto
    • EXTRA (E, 35'): dal 272 alla Cima Mencucca. Il rifugio Tre Pizzi con un tele
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • La baita di Campo e lo 'Spondone' (da non confondere col vicino, omonimo monte!)
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 35'): dal 272 alla Cima Mencucca. La Cima Mencucca da oriente
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 30'): dal 272 al rifugio Tre Pizzi. I Tre Pizzi visti dal rifugio
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 30'): dal 272 al rifugio Tre Pizzi. Ormai in vista del rifugio
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 30'): dal 272 al rifugio Tre Pizzi. Salendo nell'ampio vallone
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 30'): dal 272 al rifugio Tre Pizzi. In vista del rifugio
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • Nel vallone a OVEST dei Tre Pizzi, un sentiero porta in 30' al rifugio Tre Pizzi
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • La pozza con sorgente ai Piani di Campo
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • A sx la Malfa, a dx la Cima Mencucca
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • Sul 272 gli omini si sprecano!
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • Il roccolo del Tino, ai Piani di Campo
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • La deviazione per la Cima Mencucca
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • Il 272 ai Piani di Campo
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 35'): dal 272 alla Cima Mencucca. La sella tra Malfa e Mencucca
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 35'): dal 272 alla Cima Mencucca. Vista dalla vetta
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 35'): dal 272 alla Cima Mencucca. Giungendo alla vetta
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • EXTRA (E, 35'): dal 272 alla Cima Mencucca. La croce del pastore
      (M. Lussana, 8/11/15)
    • Nel vallone a OVEST dei Tre Pizzi si stacca un altro sentiero per il biv. Tre Pizzi
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Là in mezzo il 217 sale verso i Tre Pizzi
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Tra il Roccolo del Corno e il Roccolo della Fontana
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Poco oltre Fraggio il sentiero si inerpica ripido per 500 m di dislivello
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Sul 272 ormai prossimi al Roccolo del Corno
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Sulla Cima di Baresi
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Il monte Torcola visto dalla Porta delle Cornacchie. Con un 300 mm
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Alla Porta delle Cornacchie, presso gli undici monoliti di verrucano allineati.
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Giungendo a Fraggio
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Sul 272, presso il Roccolo del Meschino (o dei Larici)
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Giungendo ai Piani di Campo col 272
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Non lungi dai Piani di Campo
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • La Presolana tirata con un tele fino al passo della Marogella
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • La Cima di Valmora oltre la cresta SO del Corno Branchino. Con un 300 mm
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Il 272 oltre il Roccolo del Meschino
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • La baita di Campo e il Pizzo Arera
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Il Pizzo Arera dal 272 con un 300 mm
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Il Roccolo della Fontana e il monte Malfa
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Il Roccolo del Giustì
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • La Madonnina del Vendulo, posta al passo omonimo
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Fraggio
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Il 272 giunge alla baita di Campo. Oltre di essa: il Corno Branchino
      (M. Lussana, 1/11/15)
    • Al Roccolo del Corno
      (M. Lussana, 1/11/15)

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    E: Escursionistico