Sentiero 506: San Pellegrino - Rifugio Gesp Monte Zucco - Sussia - Frasnito - San Pellegrino

    In breve
    Difficoltà
    Esposizione
    Varie
    Tempi
    Andata
    5:30
    Ritorno
    5:30

    Il sentiero 506 parte dai piedi del campanile della chiesa parrocchiale; da qui sale per un centinaio di metri sino a raggiungere la valle degli Zocchi, presso la sorgente fonte Marte. Prendendo la strada che sale a sinistra si arriva alla baita degli Alpini in località Foppette, a poca distanza della quale si segnala un’antica "calchera" (fornace per la produzione della calce). Alzandosi leggermente sopra la baita si incontra la partenza della variante sentiero 506A conosciuta come ”Sentiero panoramico del monte Zucco”. Sopra la baita degli Alpini si prosegue diritti, si continua a percorrere il sentiero 506 che sale lambendo il fianco del monte Zucco e si sviluppa verso il corno Zuccone, all’interno della valle Merlanga. Questo sentiero rappresenta la classica via di accesso al monte Zucco da San Pellegrino Terme ed è tutto nel bosco. Il percorso è il seguente: dalla baita degli Alpini ci si porta in quota sopra la valle degli Zocchi. Ad un certo punto si lascia questa vallata e ci si inoltra nella laterale valle Merlanga. Poco prima di giungere a metà del percorso si attraversa la valletta. Giunti verso la testata della valle il sentiero piega a sinistra dove, dopo un ultimo tratto molto ripido e tortuoso, ci si affaccia ai prati del monte Zucco. Da qui, proseguendo diritti sul bel sentiero in mezzo ai prati, si può arrivare al rifugio Gesp (1150 m), mentre per la vetta bisogna svoltare a sinistra e, dopo ancora un po’ di salita, si raggiunge la cresta che conduce alla croce (punto di arrivo anche del 506A). La croce del monte Zucco, alta 22 metri, è stata eretta dal gruppo Gesp nel 1965 a ricordo di tutti “i valligiani che in pace e in guerra onorarono le virtù della nostra gente”. Ai piedi della croce sono presenti anche una cappella con il tetto a forma di foglia e un bivacco con sei posti letto (sempre realizzati dal Gesp). Il rifugio “Monte Zucco” posto nei prati sottostanti è stato inaugurato nel 1981 ed è aperto da aprile a settembre tutte le domeniche (senza servizio cucina) o su prenotazione per usufruire dei 20 posti letto. Il rifugio è il punto d’arrivo anche del sentiero 505 proveniente da Zogno e Sant’Antonio Abbandonato. Una volta raggiunto il rifugio Monte Zucco il sentiero 506 prosegue alla volta di Sussia: ci si incammina verso Sant’Antonio, si svolta quasi subito a destra (bivio per Sussia) e si sale dietro lo Zuccone dell’Arco (cima m 1272). Da qui si scende lasciandosi alle spalle gli impressionanti strapiombi rocciosi, si passa poi dal borgo della Forcella, dalla cappella del Grosnello fino a raggiungere Sussia. Il tratto compreso tra la Forcella e il Grosnello è comune al sentiero 592 (via Taverna). Si tratta di un itinerario bellissimo per i paesaggi (siamo al confine tra la val Brembana e la val Brembilla) e di forte interesse naturalistico per la varietà di fiori che si incontra. In particolare la zona del monte Zucco è conosciuta per le Peonie (Peonia Officinalis) che fioriscono verso la fine di maggio e per alcune specie di orchidee. La traversata dallo Zucco a Sussia è un giro abbastanza lungo, ma non presenta particolari pendenze, in quanto si rimane sempre in quota intorno ai 1000 metri. Questo percorso da cinquant’anni è teatro dell’ormai classica “Scalata dello Zucco”, gara di corsa in montagna da San Pellegrino Terme al rifugio "Monte Zucco". Sussia è un’antica frazione abitata in passato da molte famiglie, tanto che era presente anche la scuola elementare. Oggi sono rimaste ancora la piccola chiesa dedicata a San Michele (di cui si hanno notizie già dal 1700) e la casa natale di Antonio Baroni (1833-1912), pioniere dell’alpinismo sulle Orobie e sulle Alpi Lombarde, nonché una delle prime guide alpine bergamasche. Sussia è oggi collegata alla frazione Vetta da una strada agrosilvo-pastorale e quindi è raggiungibile in auto. Qui parte anche il sentiero 506B che porta a Cà Boffelli. Il sentiero 506 tuttavia prosegue verso San Pellegrino scendendo attraverso la valle degli Zocchi: dalla chiesa di San Michele si scende attraverso il tratto finale dell’antica mulattiera (oggi sostituita dalla strada) e poco dopo si devia a destra per un sentiero inizialmente ripido poi via via più pianeggiante che resta sopra la valle degli Zocchi fino a raggiungere la frazione di Frasnito. Qui, percorso un breve tratto di asfalto, si imbocca una mulattiera che rapidamente riporta alla chiesa Parrocchiale, dove il percorso era iniziato.

    Dislivelli
    Salita
    ca. 1000 m
    Discesa
    ca. 1000 m
    Distanze
    Lunghezza
    circa 10700 metri
    Profilo altimetrico
    Bibliografia
    Carta dei sentieri GESP
    Note

    Sentiero curato dal GESP (Gruppo Escursionisti San Pellegrino) che da anni è impegnato per la valorizzazione dei suoi monti e che gestisce anche il rifugio “Monte Zucco”. Il GESP in accordo con il CAI ha dotato di numero segnavia i sentieri principali che da San Pellegrino salgono verso il Monte Zucco e Molinasco. www.gruppogesp.it/

    26 foto disponibili per questo contenuto
    • Il lato bucolico del monte Zucco, visto dai pressi del rifugio monte Zucco (GESP)
      (M. Lussana, 25/4/22)
    • Segnaletica a Forcella: possibilità di un rientro alternativo a S. Pellegrino
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Il 506 scende tranquillo verso Frasnito
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Scendendo verso Sussia, vista verso il monte Molinasco
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Il 506 corre nei silenziosi boschi tra il rifugio monte Zucco e Forcella
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Nei boschi presso il rifugio monte Zucco
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Sussia alta, vista dai pressi di Forcella con un tele
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Il sentiero giunge a Forcella
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Antonio Baroni visse e morì qui
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Giungendo alla casa di Antonio Baroni, la grande guida orobica
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Alla casa natale di Antonio Baroni
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • A Sussia alta, in 'pellegrinaggio' alla casa natale di Antonio Baroni, la grande guida
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Il 506 è appena sbucato nei soleggiati prati vicini al Rifugio monte Zucco
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Giungendo al Rifugio Monte Zucco (GESP)
      (M. Lussana, 26/4/22)
    • Il Rifugio monte Zucco
      (M. Lussana, 27/2/17)
    • Giungendo alla chiesa di S. Michele, a Sussia
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • La chiesa di S. Michele, a Sussia
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • No pasaràn!
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • Il 506 presso Frasnito
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • La baita degli Alpini
      (M. Lussana, 26/2/17)
    • La Cappella del Grosnello
      (M. Lussana, 19/2/17)
    • La casa natale della guida alpina Antonio Baroni
      (A. Milesi, )
    • La chiesetta di Sussia
      (A. Milesi, )
    • La Cappelletta in località Grosnello, andando verso Sussia
      (A. Milesi, )
    • Targa al rifugio
      (A. Milesi, )
    • Il Rifugio GESP, m 1150
      (A. Milesi, )

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    E: Escursionistico