Cosa
Escursione lungo il crinale montuoso che separa la valle del fiume Oglio e la valle del fiume Caffaro, tributario della val Sabbia, entrambe in provincia di Brescia. È un itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche. Rappresenta la 1ª tappa del sentiero numero 601.
Il primo tratto attraversa le aree di maggiore interesse floristico del Parco: dalla metà di giugno alla fine di luglio si possono ammirare splendide fioriture delle specie rare ed endemiche che caratterizzano questo comprensorio. È qui che c’è il “percorso botanico di Val Fredda”, realizzato dal Parco, un percorso facilmente accessibile che offre l’opportunità di riconoscere e apprezzare questa flora spontanea, grazie a numerose installazioni didattiche dedicate. Il rifugio intitolato a Tita Secchi, alpinista e partigiano fucilato dai tedeschi nel '44, è immerso nella natura incontaminata del parco dell’Adamello, incastonato in un paradiso naturale, ai piedi della parete Sud del Cornone del Blumone, presso il Lago della Vacca, nel Comune di Breno, in Provincia di Brescia.
Ritrovo al Parcheggio PALAMONTI alle 6:45 Partenza alle ore 6:50
Viaggio di avvicinamento in auto (85km - CIRCA 1:40 ORE)
CARATTERISTICHE
GRUPPO A: Tipo Andata e ritorno Difficoltà: E Distanza: Km 15,00 Quota partenza: m 1800 Quota max: m 2380 ascesa totale: m 666 Tempo: 5:45 ore oltre le soste Acqua lungo il percorso: al rifugio
GRUPPO B: Tipo Andata e ritorno Difficoltà: EE Distanza: Km 19,00 Quota partenza: m 1800 Quota max: m 2640 ascesa totale: m 950 Tempo: 7:30 ore oltre le soste Acqua lungo il percorso: al rifugio
Attrezzatura: scarponi da trekking a caviglia alta, bastoncini, abbigliamento adeguato alla stagione, alla quota e al meteo.
PRANZO AL SACCO O AL RIFUGIO
Avvicinamento
Percorrendo la statale 42 della Valle Camonica prendiamo la prima uscita per Esine, proseguiamo per Bienno e quindi lungo la SP BS 345 raggiungiamo l’ampio parcheggio nella conca di Bazena di fronte al rifugio Tassara.
Programma
Imbocchiamo il sentiero 601, ex sentiero 1 Alta Via dell’Adamello, che nella prima tratta era un‘importante mulattiera militare della grande guerra della larghezza media di un metro e mezzo, con tratti di selciato e muretti a secco. Si sale in modo deciso fino ad arrivare nella conca di val Bona e da qui fino al passo di val Fredda a quota 2338 in modo costante, ma decisamente meno ripido. Qui prendiamo a destra dove con un sentiero prevalentemente a mezza costa che attraversa in quota l’alta val Cadino raggiungiamo in circa 40 minuti il passo della Vacca a quota 2361 dove si trova il curioso masso che dà il nome alla zona.
Si prosegue fino al Lago della Vacca, di origine naturale ma trasformato in bacino artificiale, e superato lo sbarramento giungiamo al Rifugio Tita Secchi (2365mslm).
Il gruppo B, ammesso che ci siano le condizioni, prosegue lungo un sentiero costituito da detriti calcarei instabili fino al passo Blumone dove si può ammirare uno panorama di rilievo. Il sentiero è particolarmente insidioso per la presenza di fondo costituito da massi mobili di varie dimensioni che rendono difficile il passo tanto da essere citato nel settimo libro del De Bello Gallico di Giulio Cesare come “via horribilis”; fortemente consigliato l’uso di scarponi adeguati.
In ogni caso il ritorno è lungo i sentieri dell’andata.
Quando
Dove

Partecipare
ISCRIZIONE
Contattare esclusivamente via WhatsApp entro martedì 29 luglio 2025, ore 12:00, il coordinatore Piero Mosconi (336 589301) indicando gruppo e disponibilità auto
Coordinatrice aggiunta Lucia Richini.